La Storia

Dagli anni ruggenti ai giorni nostri

Sono i favolosi anni ’60, quelli della dolce vita, del boom economico e dell’avvento della pop-culture. Due talenti della ristorazione decidono di rilevare una capanna sul mare da poco adibita a ristorante; sono i fratelli Vietina, gli stessi del Bistrot, della Capannina e del Madeo. I due riescono a trasformare il locale in uno dei punti di ritrovo più celebri di Forte dei Marmi. ​ Il ristorante, generalmente frequentato prima e dopo aver trascorso la serata nelle sale da ballo della Versilia,​ riesce anche ad attirare la crème de la crème degli anni Ruggenti : star dello spettacolo e dell’imprenditoria quali Agnelli, Mina, Fred Bongusto e Sophia Loren, solita cenare a lume di candela con il suo Carlo Ponti. Ma anche campioni dello sport come Adriano Panatta e Nicola Pietrangeli.
Passano gli uomini, cambiano i gusti, rimangono il Maitó e la sua spiaggia, la sua cucina indifferente alle mode ed il calore di una atmosfera tipica innegabilmente non replicabile. Ancora oggi, da più di sessant’anni, il Maitó continua a stupire Forte dei Marmi e i suoi visitatori con la sua accoglienza.

Un piatto, un mito

Non si può parlare della storia del ristorante senza menzionare la sua specialità di punta, una piatto così semplice da diventare una vera e propria icona: le penne alla Maitó. Molti hanno fantasticato sui più mirabolanti ingredienti segreti, ma in pochi hanno capito che in realtà il segreto del piatto risiede proprio nella sua semplicità. “Maitó”, secondo alcune versioni della storia, sarebbe stato il nomignolo della nonna dei titolari, ed è per questo che tutt’oggi al ristorante ogni portata viene servita con la cura e l’amore che solo una nonna saprebbe dare. Le Penne alla Maitó, nella loro semplicità, sono un pezzo della storia e della tradizione di Forte dei Marmi che rimane irresistibilmente gustoso anche al giorno d’oggi.